FUSIONE E MICROFUSIONE A CERA PERSA DEI METALLI

La microfusione a cera persa è tecnica diffusa soprattutto nel campo meccanico, dentale, orafo ed artistico, quando è richiesto un ottimo livello di dettaglio senza necessità di ulteriori lavorazioni a fine processo.

A monte di questo processo serve, come sempre, un file 3D, necessario per stampare in 3D un modello in cera fondibile o polistirene. Nel caso non si disponga di un file 3D è possibile ricavarlo da un modello già esistente grazie all’utilizzo di uno scanner 3D. L’utilizzo di modelli sacrificali stampati in 3D (con tecnologie SLS e POLYJET) è preferibile soprattutto nel caso di un numero limitato di repliche. Quando le repliche, soprattutto nelle applicazioni artistiche, sono numerose si può stampare in 3D il file in SLA per ottenere un modello master da cui ricavare uno stampo in gomma e le relative cere fondibili con tecniche tradizionali. Se una minima riduzione dimensionale (circa 2-3%) non è un problema si può anche ricavare lo stampo direttamente da un originale in metallo.

I materiali più usati sono il bronzo, l’acciaio e l’alluminio.

A seconda delle quantità, della geometria del particolare, delle caratteristiche tecniche richieste e del metallo utilizzato si possono utilizzare tecniche alternative di pressofusione, di fusione in terra o in conchiglia.