JUSTPRINT3D! RIPRODUCE FEDELMENTE IN SCALA 1:5 UN INTERO IMPIANTO INDUSTRIALE DI I.S.R. PER IL BIMU

Carlo Palmieri NEWS

La partecipazione a fiere ed eventi è un momento importante per molte aziende in tutti i settori industriali. L’occasione di incontrare i propri clienti si unisce all’esigenza di trovare nuovi contatti ed opportunità, mostrando con orgoglio i prodotti offerti dall’azienda.

Come la stampa 3D può aiutare le aziende espositrici in fiera?

Quando i nuovi prodotti sono ancora in fase di definizione o la produzione industriale non è ancora terminata, la stampa 3D corre in aiuto degli espositori, consente la realizzazione di prototipi in plastica o metallo, opportunamente rifiniti per risultare molto simili al prodotto finito. In alcuni casi il prodotto può avere dimensioni rilevanti o essere, come in questo caso, un intero impianto di oltre 25 metri quadri, che chiaramente non può essere trasportato e che comunque occuperebbe uno spazio eccessivo nello stand.
Il committente è la I.S.R. Industrial Solutions Research s.r.l. di Castelfranco Emilia (MO), azienda di progettazione e costruzione di macchine ed attrezzature speciali e personalizzate per l’industria in continua crescita. L’esecutore della riproduzione, ovviamente, JustPrint3D! azienda di riferimento, in provincia di Modena e in Emilia Romagna, per la prototipazione rapida e la stampa 3D.
Lo specifico impianto è basato sulla tempra ad induzione di componenti meccanici (anelli) e prevede il riscaldamento di particolari metallici ferrosi oltre temperature di trasformazione ottenendo il “blocco” della struttura così raggiunta a seguito del raffreddamento successivo e con effettiva riduzione delle possibili deformazioni finali.
La necessità era quindi riprodurre fedelmente l’intero impianto, con dovizia di dettagli interni ed esterni, con una scala importante (1:5) che ne facesse apprezzare i particolari ed il funzionamento.

Come contenere i costi di stampe molto grandi e complesse

Per contenere i costi di stampa si è deciso quindi di utilizzare stampanti professionali a filo e in resina dai costi orari e dai volumi più contenuti (max 300mm), nonostante le significative dimensioni del risultato finale, riservando però più tempo alla lavorazione manuale in post produzione (incollaggio, verniciatura, ecc).
Il primo spinoso problema è stato quello della gestione dei file. Il committente infatti disponeva dei file CAD di tutto il progetto ma si trattava di file esecutivi e non modellati per la stampa 3D ed erano presenti tutti i dettagli dell’impianto definitivo (viti, bulloni, raccordi, ecc). Il tutto è stato reso più complesso dagli spessori di alcuni componenti (le lamiere, ad esempio) che, dopo la scalatura al 20%, risultavano non stampabili perchè inferiori al millimetro. I tagli dei file inoltre dovevano essere compatibili con i volumi ed i processi di stampa, mantenendo la capacità di essere durevolmente saldabili tra loro.
Tutta la macchina principale inoltre aveva gli interni a vista e con dettagli molto piccoli e complessi che dovevano essere stampati separatamente per consentire una agevole rimozione dei supporti di stampa senza rotture.

 

Le finiture: limiti e possibilità

La finitura infine ha richiesto un imponente lavoro di carteggiatura, stuccatura, incollaggio e verniciatura manuale e personalizzata per ogni singolo gruppo di componenti. L’impianto è composto da tre zone principali: la macchina principale, una zona aperta ed un’area di raffreddamento distaccata. Quest’ultima è collegata alla zona principale attraverso un intricato sistema di tubazioni, che partono e terminano in punti precisi dell’impianto. E’ stata grande la soddisfazione nel vedere, una volta terminate tutte le stampe, come tutti i tubi si inserissero nelle sedi predisposte.
Infine sono stati realizzati dei piani in legno verniciati, alcuni come basi di appoggio, altri opportunamente fresati per contenere dei componenti “interrati”, dei profili in alluminio per le pareti in vetro (a loro volta realizzate in lexan) e con alcune viti “vere” i motori e le pompe presenti nell’impianto sono risultati ancora più realistici!
A completamento dell’opera è stata preparata una cassa con speciali imbottiture per il trasporto ed una teca in vetro per contenere il plastico e per proteggerlo da mani “curiose” che durante una fiera potrebbero facilmente danneggiare i dettagli più fini.

Un risultato al di sopra delle attese!

Con questi accorgimenti il plastico tridimensionale (la cui base misura più di 1×1 metro) è stato trasportato ed esposto con successo all’AMB di Stoccarda ed al recente BIMU a Milano ed ora attende un posizionamento di rilievo nei nuovi locali in allestimento presso l’azienda.
Il progetto ha richiesto diversi mesi di lavoro, iniziato quasi per scherzo, sviluppato a piccoli passi, per poi arrivare ad un inevitabile sprint finale per la consegna utile per la fiera tedesca.
Un ringraziamento a tutto lo staff di ISR ma un grazie speciale a Valentina per la continua, competente e simpatica collaborazione. http://www.i-sr.com