NUOVE TECNOLOGIE DI STAMPA 3D: REALTA’ O CHIMERE?

Carlo Palmieri NEWS

Tra le tante imprecisioni che circolano sulla stampa 3D la più frequente è sicuramente quella che colloca la scoperta della tecnologia additiva nel decennio in cui viviamo, non considerando che le prime macchine di Stereolitografia risalgono alla metà degli anni ’80! Sicuramente la scadenza di diversi brevetti negli ultimi anni e la diffusione di stampanti consumer FDM/FFF e DLP/SLA (con prezzi compatibili con la diffusione di massa di questi prodotti) hanno contribuito a creare un fenomeno di dimensioni inimmaginabili fino a pochi anni fa. Nonostante i continui proclami entusiastici di produttori grandi e piccoli, le novità commerciali e tecnologiche sostanziali non sono così frequenti. Si attende lo sbarco nel mondo del 3D di grandi realtà del settore informatico (HP, Canon, Apple, Microsoft, ecc) ma spesso a catalizzare l’attenzione sono startup anche di dimensioni medio-piccole, con ambiziosi ed interessanti progetti di crowdfunding, che presentano novità tecnologiche sorprendenti, spesso a basso costo.

Quasi un anno fa abbiamo pubblicato (come tanti) un emozionato articolo su Carbon 3D e la sua C.L.I.P. tecnology. I consistenti finanziamenti raccolti e le testimonianze entusiastiche di partner come Ford Motors sembravano darci ragione. La realtà è che oggi non si hanno ancora prezzi nè tempi di consegna ed il sito web del produttore ha mantenuto la stessa impostazione autocelebrativa di allora senza parlare di disponibilità concrete per la vendita. Sicuramente si tratta solo di un ritardo, legato alla necessità di non fare passi falsi per entrare nel mercato nel modo e nel momento migliori. E sicuramente avranno un loro concreto lancio sul mercato le due realtà di cui vi parliamo in questo articolo, anche loro estremamente interessanti ed innovative.

Per campanilismo e per meriti partiamo dalla italianissima Nexa 3D, con sedi a Roma e Londra, orgogliosi ideatori della NX-1. Questa macchina dal design vincente si presenta subito con ottime caratteristiche: volume di stampa di 120x90x200mm, sistema semplificato (e brevettato) di pulizia, caricamento e svuotamento, prezzo contenuto (da 1.600 €) e soprattutto una nuova tecnologia di stampa DLP: LSPc (self-Lubricant Sublayer Photocuring) che promette velocità di stampa fino a 40 volte superiori (50 secondi per cm!). In estrema sintesi, questa tecnologia permette di creare oggetti con un sistema di solidificazione di speciali resine fotosensibili che, grazie ad una pellicola oleosa ed un processo continuo, supera il concetto tradizionale di layer. Nella pagina di pre-order si parla di consegne per il prossimo aprile… Aspettiamo con ansia e fiducia!

La canadese NewPro3D invece propone la tecnologia ILI (Intelligent Liquid Interface). Anche in questo caso una membrana tra la luce e la resina consente un processo rapido e continuo. L’industrializzazione deve essere ancora lontana perchè nel sito non si fa menzione nè del prezzo nè della possibile consegna. Anche le specifiche tecniche della stampante sono assenti, quindi sappiamo che dovremo aspettare di più!

Apprendiamo che proprio in queste settimane tra le due aziende è in atto una accesa battaglia legale inerente alla rivendicazione del brevetto. Non sta certo a noi commentare queste situazioni quindi ci limitiamo ad attendere la soluzione della disputa e soprattutto la disponibilità delle macchine per poterle valutare e comprare!